Uno degli errori più comuni che ho visto fare nello studio per il lancio di una attività è quello di ragionare in termini “assoluti”. Siamo così soggiogati dall’opinione comune che tendiamo naturalmente a seguire il gregge, senza considerare che nella micro-impresa dobbiamo rapportarci ad un “micro-ambiente”, e non al mercato di massa.

Tanto per chiarire il concetto, vi voglio riportare l’esempio di Blockbuster. Chi ha qualche anno in più, si ricorderà sicuramente della famosissima catena di negozi di noleggio film, prima in cassetta e poi in CD. Gli affari all’epoca andavano così bene che, nelle città più importanti, era difficile trovare un solo quartiere senza un punto Blockbuster: erano davvero ovunque!

Poi, l’evoluzione della rete ha fatto il suo corso, sono arrivati iTunes, eMule, Google, Netflix… e a molti di noi non è rimasta che l’ombra del ricordo (ormai piuttosto vintage) del negozio di videocassette sotto casa.

Eppure Blockbuster esiste ancora, e ben 9 dei suoi 12 punti aperti si trovano in Alaska (gli altri 3 in Texas) e non si tratta di ostinati imprenditori tramontati che non vogliono vedere chiusa la loro serranda, ma di punti attivi e molto frequentati.

Ma come è possibile? Beh… in Alaska, a quanto pare, la connessione internet è molto costosa e questo porta le persone del posto a sfruttare ancora Blockbuster per noleggiare i propri film.

La morale? Semplice: prima di cestinare un’idea, analizzate per bene il contesto in cui volete svilupparla. Se il mercato generale si muove in un modo, il vostro “micro-ambiente” potrebbe avere delle necessità ben diverse e totalmente fuori tendenza.